
Il pensatore, G. De Chirico (1973)
Quando studi pedagogia, soprattutto nell’ambito di certi contesti di disagio,
vieni guidata a sospendere il giudizio e ad aprirti alla verità dell’altro, a prescindere dal suo agito.
Prima l’essere umano e la fiducia nel processo di crescita, poi tutto il resto.
Dopo due anni di pandemia e i nuovi sviluppi nello scenario geopolitico mondiale posso osservare che il giudizio è diventato la nuova pratica, a braccetto con il possesso della verità.
Non interessa comprendere, ma interessa avere ragione, avere un protocollo d’azione che metta al riparo da emozioni scomode legate all’incertezza e al contatto con la precarietà della vita.
Il processo educativo e pedagogico, invece, si fonda sullo sviluppo del pensiero critico e dell’autonomia di pensiero come basi per affrontare la vita da protagonisti, scansando il rischio di “venire occupati” da visioni ed interpretazioni estreme e non nostre.
Prima di procedere, ti ricordo che l’educazione non avviene solo nei confronti dei bambini e dei giovani, ma è quel processo di autoeducazione che ogni essere umano può rivolgere a se stesso, per rendersi pienamente uomo, al massimo del suo potenziale.
È importante partire ogni giorno dall’interpretazione di un testo e di un evento, dall’analisi della complessità di un problema per imparare a non prendere per buono tutto ciò che arriva dall’esterno.
Innanzitutto per una questione di benessere pratico: quando prende il sopravvento un pensiero unico e livellato, chi lo subisce vive nel terrore, nella passività e nella rassegnazione davanti a un mondo ostile del quale si è vittime.
La mente e il pensiero sono la nostra arma più efficace, il dubbio ci sostiene verso la nostra evoluzione integrale.
Così come mangiare cibi sani tutela il nostro corpo fisico rispetto alle malattie, così sarebbe utile scegliere per la nostra mente pensieri privi di inquinanti che la avvelenano, evitando gli eccessi che ci tolgono equilibrio e lucidità.
Tanto quanto si dovrebbe seguire una dieta varia ed equilibrata, così si dovrebbe fare a livello mentale.
La mente va educata come il corpo, per renderla armonica e positiva.
Cosa ti nutre, ti fa stare bene e sostiene la tua evoluzione?
Vagliare, analizzare, sperimentare possono aiutarti nella tua indagine.
Il dubbio è progresso, spinge alla riflessione, è lungimirante e accorto, porta oltre l’apparenza delle cose.
Come praticarlo?
– Evita di vagare su pensieri non tuoi,
– Allontana ciò che ti porta disequilibrio,
– Poniti domande,
– Non accettare tutto acriticamente.
Il dubbio fa crescere più della certezza e la nostra forza, come esseri umani, sta nel voler conoscere, nel seguire l’anelito alla libertà e a ciò che ci rende artefici del nostro destino.
Concretamente?
Ti propongo questo esercizio di consapevolezza.
Sai che esistono app come “social fever” che monitorano quanto tempo si passa sui social?
Similmente oggi ti invito a monitorare quanto il tuo linguaggio e le tue immagini mentali sono influenzate dall’esterno.
Prendi un foglio e dividilo in 4 settori o prendi 4 fogli.
Nomina ogni settore/foglio con:
- social media
- stampa e telegiornali
- serie tv
- canzoni e spettacoli.
Datti almeno due settimane di tempo per riportare in ogni settore tutte le immagini e le espressioni utilizzate per identificare un dato comportamento o un gruppo specifico di persone (ex. i giovani “bamboccioni”, i russi cattivi e gli ucraini vittime, i russi liberatori dal nazismo ucraino, i provax/novax…)
Nelle due settimane successive fai caso a quante volte utilizzi un dato stereotipo.
Di fianco allo stereotipo emerso in un dato settore, scrivi una “I” se lo usi inconsapevolmente e una “C” se lo usi consapevolmente.
Segna ogni volta che lo utilizzi e fai un conto finale.
Nell’arco di 4 settimane avrai un’idea generale di quanto il tuo modo di pensare e di parlare ti appartiene realmente o è condizionato dall’esterno.
Quanto sei realmente responsabile delle tue idee?
Buona pratica!
Se vuoi ricevere il pdf con lo schema per la pratica o vuoi condividere i tuoi pensieri, scrivimi a info@claudiaclerici.it.
Scrivi un commento