thumbnail IMG 6681Questo mese sono un po’ in ritardo nella mia tabella di marcia, mi sono lasciata fluire come l’acqua tipica del Cancro, segno imperante di luglio e sono approdata ad una lettura estiva particolarmente stimolante: “Aggressione come scelta. Repressione dell’aggressività e malattia” di Rüdiger Dahlke (2003).

Gli elementi tendono sempre a manifestarsi sul mio cammino e anche in questa occasione ho trovato un’interessante riflessione sul fuoco legata al principio di aggressione e alla sua origine.

Dopo aver analizzato varie argomentazioni scientifiche, Dahlke cerca nel mito qualche spunto aggiuntivo.

Nell’immaginario l’aggressività è legata al fuoco e alla luce.

I portatori di fuoco, siano essi Loki o Prometeo, sono dei sovversivi che ne incarnano la sostanza attraverso un atto di ribellione all’establishment divino che detiene per sé questa energia.

Usano violenza e in seguito restano vittime della violenza opposta esercitata dagli dei che li puniscono.

Inoltre, una volta ottenuto dagli uomini, il fuoco andrà nuovamente posto sotto sorveglianza, perché passando dal cielo alla terra esso non perde il suo potenziale distruttivo e richiede una nuova organizzazione che lo custodisca, determinando una coazione a ripetere che resterà tale fino a quando l’uomo non ne avrà compreso fino in fondo il meccanismo e lo interromperà consapevolmente.

Il fuoco è dunque potenza celeste e fuoco infernale.

Con tutta l’ambivalenza del principio di aggressione che ha in sé, può bruciare e riscaldare, nutrire e divorare.

Attrae e spaventa, è speranza e minaccia, pericolo e opportunità, benedizione e maledizione.

È una sfida continua.

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Da buon Leone, mio figlio spesso mi chiede quale sia il più forte tra gli elementi, sperando che io risponda il fuoco, ma io continuo a rispondergli che dipende dalla proporzione che hanno nella loro relazione.

Credo che ogni elemento, e non solo il fuoco, costituisca una sfida continua: la sfida di sperimentare e conoscere qualità e pericoli insiti in loro per creare, come un alchimista, la formula migliore per trasformare la realtà.

Mi stimola molto questo legame tra il fuoco e il principio di aggressione.

Focalizzandomi sulla sua funzione purificatrice, tendevo a concentrarmi sulla creazione del nuovo invece che sull’aggressione del già esistente e ovviamente questa

mia dinamica escludeva una parte di realtà.

Nei prossimi giorni avrò di che riflettere, soprattutto sul giudizio socialmente negativo associato alla aggressività e che invece questo testo di Dahlke mi sta aiutando a ricollocare tra le forze vitali di cui l’essere umano dispone.