Cailleach-la-regina-della-soglia

Da bambina non ho mai celebrato Halloween, ho vissuto parecchie stagioni e ai miei tempi si festeggiava solo Carnevale (e anche con una certa frustrazione, perché a Milano faceva sempre freddo e sopra le maschere si doveva mettere il cappotto).

Crescendo ho cercato un senso a queste zucche e streghe arrivate direttamente dagli States e crescendo ancora un po’ ho iniziato a studiare il calendario celtico e la ruota dell’anno fino ad arrivare a cogliere il significato più profondo di Samhain (più precisamente Samonion, termine gaelico con il quale si indica questo sabbat, significando «fine del samos», del periodo luminoso, estivo ed estroverso per entrare nel periodo «giamos» dell’energia oscura, invernale e introversa).

Però, e c’è un però, quest’anno ho aggiunto un pezzo in più alle mie conoscenze e ora vi racconto come ci sono arrivata.

Con questo Samhain 2021 inizierò un percorso personale ispirato al libro “Le tredici lune” di Luisa Francia e così mi sono approcciata al capitolo relativo alla prima luna e alla figura di Perchta, antica dea dell’Occidente, cacciatrice selvaggia che vaga con i suoi cani e un corteo di anime defunte. 

Ho fatto qualche ricerca, per capire se avesse un legame diretto e specifico con Samhain, e credo di poter dire che in qualche modo ne richiama l’energia, ma la vera regina di Samhain è Cailleach, la vecchia e la megera, che dominerà il mondo fino a primavera.

Ed ecco arrivare anche una bella rima ad enfatizzare il senso profondo di questo periodo ovvero il percepire la danza continua e perenne tra morte e vita. 

Cailleach è  lì, nelle lande desolate di fine ottobre, quando l’aria è ormai fredda e la pioggia inizia ad essere ricorrente.

È una dea molto antica di cui si ha traccia già con Erodoto e che ha molte personificazioni e forme.

È la creatrice della terra e delle acque, che ama assumere molteplici sembianze che la fanno essere fanciulla, airone, pietra, cavalla bianca, gufo, roccia o un’anziana dai lunghi capelli bianchi e dalla pelle blu. 

Il suo nome significa “velata” o “vecchia crona” e la troviamo proprio sul confine tra i vivi e i morti e tra il vecchio e il nuovo. Lei impersonifica quel sottile velo che ci separa da ciò che è ignoto.

Purtroppo con il trascorrere dei secoli il suo enorme potere ha perso un po’, facendola diventare una semplice donna anziana che il 31 ottobre congela completamente il suolo colpendolo con il suo martello argenteo o con un forte e solido bastone di legno nero.

Ma osservando bene lei e il suo mistero sono sempre lì, proprio sul confine, proprio dove c’è il suo velo.

5FBB6CC0 E90C 49C1 AC9D A7B287A0F7EFL’inverno, le tempeste, il ghiaccio, il silenzio e il letargo raccontano il suo segreto: Cailleach con il suo manto gelato azzera la terra e la fa cadere in una lunga e oscura notte.

E cos’è questa lunga notte se non il simbolo della sacra cavità uterina?

 

Qui, dal buio, Cailleach, anziana signora, riprenderà la danza e seminerà la terra assumendo le sembianze di una giovane donna, riportando la primavera e la vita.

Rimaniamo dunque vigili e coscienti, aperti a sentire la dea nel vento d’inverno e disposti a vivere il tempo dell’ignoto e del senza forma, in attesa del Nuovo Sole.

Questa sera, prima di dormire, provate a chiudere gli occhi e a visualizzare la dea, connettetevi con il vostro respiro ed immaginate tre cose da lasciarle, perché le congeli e le porti con sé oltre il velo e tre sogni da mettere nella sacra caverna, perché con i loro tempi possano germogliare e portare frutto.

Buon Samhain